2010
VERSO LO SCIOPERO DI GIUGNO - DIFFIDATI I CAPI DI ISTITUTO PER GLI SCRUTINI FUORILEGGE
Abbiamo abbondantemente documentato la perfetta legalità - malgrado la anticostituzionale legge 146/‘90 abbia pesantemente ridotto il diritto di scioperare - dello sciopero durante gli scrutini finali fino a due giorni consecutivi, con l’esclusione delle classi terminali. E dunque, docenti ed ATA sciopereranno con i Cobas per l’intera giornata, non svolgendo gli scrutini né alcuna altra attività, il 7-8 giugno nelle regioni Emilia-Romagna, Calabria e nella Provincia di Trento; 10-11 giugno nelle regioni Marche, Puglia e Veneto; 11-12 giugno per le regioni Sardegna e Umbria; 14-15 giugno per tutte le altre regioni e per la Provincia di Bolzano.
Festa della stabilizzazione degli ex fantasmi dell'ospedale Sant'Andrea di Roma
Gli Ex-Fantasmi del Sant’Andrea festeggeranno la loro assunzione insieme ai colleghi, agli utenti, ai parenti, agli amici… e a tutti quelli che ci hanno voluto e ci vogliono bene.
SABATO 8 MAGGIO 2010
DALLE ORE 16.00 IN POI
SUL PIAZZALE DEL SANT’ANDREA
LA FLC-CGIL CONTRO LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI - LA RISPOSTA COBAS
Ci è pervenuta una lettera che il segretario nazionale della FLC-Cgil Mimmo Pantaleo ha mandato alle sedi della sua organizzazione sullo sciopero convocato dai Cobas durante gli scrutini di giugno, inviataci da qualcuno/a che si definisce “militante Cgil”. In passato è accaduto che ricevessimo materiale della Cgil su questioni interne: ed abbiamo sempre ritenuto scorretto, nonostante la “guerra” che la Cgil ci fa da sempre e la sottrazione di diritti sindacali ai Cobas di cui è tra i massimi responsabili, diffonderlo “urbi et orbi”. Stavolta però la situazione è assai diversa, perché nella lettera si attacca frontalmente - quasi un “inno al crumiraggio” - una forma di lotta che, con notevole impegno e fatica, stiamo organizzando, in stretta collaborazione con il movimento dei precari che quest’anno è stato l’avanguardia della lotta in difesa della scuola pubblica: e lo si fa con argomenti che costituiscono un attacco non solo al nostro ma a qualsiasi forma di sciopero, riecheggiando tesi delle forze conservatrici contro le lotte sociali.