2010
DAL 7 AL 15 GIUGNO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI E DI TUTTE LE ATTIVITA’ SCOLASTICHE. SI COMINCIA IL 7 GIUGNO CON EMILIA, CALABRIA E PROV.TRENTO
A BOLOGNA COBAS E PRECARI OCCUPANO LA TORRE DEGLI ASINELLI
Inizia il fitto calendario di scioperi degli scrutini e di tutte le attività scolastiche convocato dai COBAS e dal movimento dei precari. Ha aperto il conflitto oggi, 7 giugno, e proseguirà domani, 8 giugno, l’Emilia-Romagna (con la Calabria e la Provincia di Trento). Questa mattina lavoratori/trici dei COBAS e del Coordinamento Precari in sciopero hanno occupato a Bologna la Torre degli Asinelli, calando un grande striscione “NO AI TAGLI”. La Torre è rimasta occupata fino all’intervento della polizia.
CHI BEN COMINCIA...MEGLIO PROSEGUE IL 10 E 11 GIUGNO SCRUTINI BLOCCATI IN VENETO, PUGLIA E MARCHE
Dopo l’eccellente inizio (7-8 giugno) della sciopero della scuola convocato dai COBAS e dal movimento dei precari, con quasi un migliaio di scrutini bloccati in Emilia-Romagna, Calabria e provincia di Trento, il “testimone” della staffetta in difesa della scuola pubblica passerà domani ai docenti ed ATA del Veneto, Puglia e Marche, dove in numerose scuole si fermeranno le attività scolastiche, in primo luogo gli scrutini.
Nel Veneto, si bloccheranno gli scrutini di molte scuole secondarie di secondo grado, coinvolgendo i più grossi istituti soprattutto delle province di Venezia (in alcuni, come l’Istituto d’Arte e il Liceo Artistico di Venezia, gli ITIS Zuccante di Mestre e Volterra di S.Donà di Piave o l’IPSIA D’Alessi di Portogruaro, salteranno tutti gli scrutini) e di Padova. Oltre ai tanti docenti ed ATA che sciopereranno direttamente, parecchi colleghi/e parteciperanno versando 10 euro alla Cassa di Resistenza per risarcire gli scioperanti della trattenuta. Inoltre, in varie scuole secondarie di primo grado e primarie, lo sciopero bloccherà la consegna delle schede alle famiglie; ed infine, venerdi 11 giugno alle ore 11 a Venezia, davanti all’Ufficio Scolastico Regionale, docenti, ATA, genitori e studenti manifesteranno contro i tagli e la Finanziaria-massacro.
Dichiarato illegittimo il licenziamento di Mimmo Mignano
I fatti risalgono al febbraio 2006, durante una contestatissima assemblea indetta da Fiom, Fim e Fismic per il rinnovo bidone del contratto dei metalmeccanici, all’interno dello stabilimento Fiat di Pomigliano.
Il Mignano insieme ad altri 7 operai, furono licenziati con l’accusa di aver organizzato la
contestazione operaia.
La direzione Fiat scelse questo come pretesto per interferire pesantemente all’interno della dialettica tra operai e organizzazioni sindacali, ma in realtà voleva colpire quegli operai, la maggior parte che avevano bloccato con scioperi e picchetti l’introduzione di ritmi ancora più pesanti.
Oggi con una sentenza della Corte di Appello di Napoli è stata ribaltata la vergognosa sentenza di I grado che aveva invece confermato il licenziamento solo di Mimmo, mentre gli altri furono reintegrati. Mignano ha vinto questa prima battaglia grazie alla tenace difesa dall’avv. P. Marziale.
Per vedere Mimmo un’altra volta al suo posto di lavoro e al fianco delle lotte, bisognerà attendere ancora, perché intanto la Fiat, nel novembre del 2008, alla vigilia di uno sciopero del sindacalismo di base lo licenziò di nuovo.
In quell’occasione un gruppo di operai Fiat, di precari della sanità, di operatori sociali e di lavoratori aderenti alla Confederazione Cobas, svolsero attività di propaganda dello sciopero di novembre all’interno di un Fiat Center.
Anche in quel caso la Fiat non perse tempo e pur di togliersi dai piedi un sindacalista combattivo, lo licenziò. Eravamo alla vigilia del famigerato piano Marchionne: quello della deportazione dei 316 a Nola.
Nonostante l’arroganza padronale, Mimmo e la Confederazione Cobas, hanno continuato a sostenere le lotte contro lo sfruttamento operaio.
Come Cobas del Lavoro Privato, Mimmo Mignano in testa, definiamo il nuovo Piano Marchionne come Piano penitenziario, che intensifica lo sfruttamento, annulla i diritti e vorrebbe zittire, sancendolo nell’accordo con i sindacati concertativi, ogni possibile dissenso.
Per questo intimiamo a Fiom, Fim e Fismic a non firmare nessun accordo di questo tipo al tavolo di venerdì con la direzione Fiat.
No al piano penitenziario Marchionne
Per il diritto al reddito ed al lavoro con tutele
LA FINANZIARIA RUBA A DOCENTI ED ATA 30 MILA EURO IN MEDIA
IL 10 E 11 GIUGNO FERMI GLI SCRUTINI IN VENETO, PUGLIA E MARCHE L’11 E IL 12 IN SARDEGNA ED UMBRIA
Ora che abbiamo in mano le Relazioni che al Senato accompagnano la Finanziaria-massacro è lampante che, se i suoi disastri coinvolgono tutto il PI e i servizi sociali, per la scuola si profila una catastrofe economica senza precedenti o paragoni. Il blocco per tre anni degli scatti di anzianità (i “gradoni”), che non verranno più recuperati, provocherà un furto medio di 30 mila euro per l’intera carriera di docenti ed ATA, con punte di 45 mila euro (90 milioni di vecchie lire!!). Dal sanguinario provvedimento il governo ricaverà oltre 20 miliardi di euro. Si ingigantiscono così le ragioni dello sciopero degli scrutini e di tutte le attività scolastiche convocato dai COBAS, che, dopo l’eccellente inizio del 7-8 giugno (un migliaio di scrutini bloccati in Emilia-Romagna, Calabria e prov. Trento), coinvolge oggi (10 giugno) e domani il Veneto, Puglia e Marche, e l’11-12 giugno Sardegna e Umbria.
A TERNI LA QUESTURA LEDE LO STATO DI DIRITTO ! GRAVE INTIMIDAZIONE A DANNO DI 12 COMPAGNI COBAS E ANTIFASCISTI
Il Questore di Terni , abusando dei suoi poteri – attraverso misure amministrativo/repressive, ancora previste dalla famigerata “ legge Scelba del ‘56” e dal TULPS fascista – sta intentando di sequestrare i fondamentali diritti politici sanciti dalla Costituzione a 12 compagni , tra i principali animatori della vita sindacale , sociale,culturale e politica del territorio Ternano.
A questi compagni è stato applicato il provvedimento "dell’avviso orale ”, una pesante minaccia tesa ad impedire le libertà individuali e di movimento , che impone “ di tenere comportamenti conformi alla legge(Scelba) , in caso contrario saranno proposti al Tribunale di Terni per l’applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza , prevista dall’art.3-L.1423/56 e successive modifiche previste dalle leggi 128/2001 e 94/2009 “.
STRAORDINARIO SUCCESSO DELLO SCIOPERO IN DIFESA DELLA SCUOLA
NELLE PRIME 7 REGIONI ALMENO 4000 SCRUTINI BLOCCATI
IL 14 E 15 LO SCIOPERO IN TUTTE LE ALTRE REGIONI
Con la seconda giornata di sciopero degli scrutini e di tutte le attività scolastiche in Sardegna e Umbria, si conclude oggi, con uno straordinario successo, il “primo tempo” della lotta in difesa della scuola pubblica che ha coinvolto sette Regioni: il 14-15 ci sarà il “secondo tempo” con l’entrata in campo delle Regioni più grandi e con il maggior numero di docenti ed ATA.
Oltre all’indignazione per i feroci tagli gelminian-tremontiani (41 mila posti di lavoro spariscono da settembre) e per l’espulsione in massa dei precari, la diffusione dei dati sulla Finanziaria-massacro ha reso lampante che se i disastri di Crudelia Tremont’ coinvolgono tutto il PI e i servizi sociali, per docenti ed ATA si profila una catastrofe economica senza precedenti. Il blocco per tre anni degli scatti di anzianità, che non verranno più recuperati, provocherà un furto medio di 30 mila euro per l’intera carriera dei lavoratori/trici, con punte di 45 mila euro (90 milioni di vecchie lire!!). Dal sanguinario provvedimento il governo ricaverà oltre 20 miliardi di euro.
POMIGLIANO NON SI TOCCA ! 25 GIUGNO SCIOPERO GRUPPO FIAT, intera giornata - MANIFESTAZIONE A NAPOLI, ore 9 p.za Mancini
CONTRO IL” DIKTAT MARCHIONNE” CHE PRETENDE DI CANCELLARE
I DIRITTI COSTITUZIONALE DI SCIOPERO E CONFLITTO SINDACALE.
Eccolo smascherato il piano Marchionne “ prendere o chiudere Pomigliano”, su cui si incentrano le mire dell’intero padronato e del governo tesi a liquidare la resistenza dei lavoratori tutti ! Compleanni da morto : per l’Alfa che festeggia i 100 anni con Pomigliano che smette di produrla ; per lo Statuto dei Lavoratori che compie 40 anni ,con il governo Berlusconi che vuole liquidarlo!
Alla Fiat-Pomigliano la posta in gioco non è più solamente la super produttività e il regime da caserma, bensì utilizzare il ricatto “ chiusura Pomigliano”per piegare le residue azioni sindacali per soccombere al diktat dell’abolizione dello sciopero e della contrattazione.
LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI DILAGA NELLE PRIME 7 REGIONI OLTRE 5000 SCRUTINI BLOCCATI
IL 14 E 15 SCIOPERANO TUTTE LE ALTRE REGIONI
IL 14 (ore 10) MANIFESTAZIONE A ROMA DAVANTI AL MINISTERO
Con nuove e dilaganti adesioni si è concluso il “primo tempo” della lotta in difesa della scuola che ha coinvolto sette Regioni: ed il successo è stato così clamoroso da costringerci ad aggiornarne le cifre di ora in ora. Anche se ci mancano i dati da tante piccole realtà ove i COBAS non sono presenti, il bilancio finale è già di oltre 5000 scrutini bloccati, con l’Emilia-Romagna che supera i 1500 blocchi, il Veneto oltre i mille, la Sardegna intorno ai 1200 e Umbria, Marche, Puglia e Calabria, insieme, intorno ai 1300. La ferocia sociale e politica di Crudelia Tremont’ (e della sua spalla Gelmini) ha colpito in primo luogo (senza sottovalutare l’attacco a tutto il PI e ai servizi sociali) la scuola, già martoriata e umiliata nell’ultimo quindicennio da tutti i governi, con 41 mila posti di lavoro cancellati, l’espulsione in massa dei precari e con una Finanziaria-massacro che provoca per docenti ed ATA una perdita economica senza precedenti. Il blocco per tre anni degli scatti di anzianità significa un furto medio di 30 mila euro nell’arco della l’intera carriera lavorativa, con massimi di 45 mila (90 milioni di vecchie lire!!) e con un introito iperbolico nelle casse statali di oltre 20 miliardi; ed il furto cresce ancora di migliaia di euro a causa del blocco contrattuale.
VERSO I 20 MILA SCRUTINI BLOCCATI IN TUTTA ITALIA
OGGI E DOMANI IN SCIOPERO 13 REGIONI
MANIFESTAZIONE OGGI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO
Dopo il clamoroso successo del “primo tempo” della lotta in difesa della scuola che ha coinvolto sette Regioni con un bilancio di oltre 5000 scrutini bloccati, OGGI LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI e di tutte le attività scolastiche indetto dai COBAS STA DILAGANDO nelle Regioni più grandi come Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia, oltre a Liguria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo, Molise, Basilicata e la Provincia di Bolzano.