2010
Sciopero del Pubblico Impiego 14 giugno 2010
Il bavaglio l'hanno messo ai lavoratori. Nonostante il silenzio dei media e
l'assenza di libertà/agibilità sindacale centinaia di migliaia di lavoratori e
lavoratrici pubblici in sciopero. Asili nidi e materne comunali in molti capoluoghi di provincia, servizi
scuolabus comunali bloccati, sportelli anagrafe chiusi per sciopero, servizi
ridotti negli ospedali e nella asl, uffici e biblioteche universitarie senza
personale. La giornata di sciopero, indetta da USB e Cobas Pubblico Impiego, di oggi è riuscita nel suo intento, quella di iniziare la mobilitazione contro la manovra
Tremonti che attacca ferocemente il salario e i servizi della pubblica
amministrazione. Misure feroci, quelle di Tremonti e Berlusconi che dopo avere
cancellato nel paese il diritto alla istruzione, ora mirano alla distruzione
dei servizi pubblici.
Blocco dei contratti 2010-2012; blocco delle retribuzioni per 4 anni fino al
2013; restituzione degli incrementi eccedenti il 3,2% relativamente ai
contratti 2008-09; blocco degli scatti di anzianità nella scuola e università;
dimezzate 50% i fondi per la formazione del personale; dimezzati i fondi per il
personale a tempo determinato con decine di migliaia di licenziamenti; blocco
delle assunzioni; meno finestre di uscita per chi va in pensione significano un
anno in più di lavoro per quanti sono già in possesso dei requisiti. Pensione
per le donne in pensione a 65 anni fin dal 2016; liquidazione pagata in
ritardo, meno soldi alle Regioni (-10 miliardi) e comuni (- 2 miliardi) con
aumento delle tasse locali, minori servizi e aumento dei carichi di lavoro per
1.600.000 lavoratori/trici
Questa manovra mira solo al contenimento del debito pubblico, non intacca i
grandi capitali speculativi e scarica sui lavoratori pubblici i costi della
crisi distruggendo ogni possibilità di ripresa della spesa e della stessa
economia.
La mobilitazione continua con lo stato di agitazione in tutto il pubblico
impiego e gli scioperi degli scrutini nella scuola
Una estate calda per difendere il nostro presente e il futuro dei nostri
figli
Cobas Pubblico Impiego
“GIU’ LE ZAMPE DALLA SCUOLA”: I COBAS AL COLOSSEO
SI VA VERSO I 25 MILA SCRUTINI BLOCCATI IN TUTTA ITALIA
I dati di questa mattina ci confermano il superamento netto dei 20 mila scrutini bloccati in tutta Italia ed è assai probabile che entro questa sera avremo raggiunto la cifra di 25 mila. Dopo lo straordinario successo, dal 7 al 12 giugno, dello sciopero nelle prime 7 regioni (gli ultimi dati sono di circa 5500 blocchi), ieri ed oggi lo sciopero degli scrutini e di tutte le attività scolastiche indetto dai COBAS ha dilagato nelle Regioni dove maggiore è il numero di docenti ed Ata come Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia, oltre a Liguria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo, Molise, Basilicata e la Provincia di Bolzano. Nel Lazio in serata si arriverà intorno ai 2500 scrutini bloccati (solo a Roma la quota di 1500 è oramai a portata di mano), mentre in Sicilia ci si attende una cifra finale di 2200-2300; il Piemonte raggiungerà molto probabilmente quota 1300, con Torino in primo piano con almeno 800 blocchi; in Campania, Toscana e Lombardia si va da 1200 a 1500 a regione; oltre 800 scrutini fermati in Liguria e quasi 600 in Abruzzo; e circa 3000 mila blocchi sono previsti nelle altre cinque Regioni o province. Tenendo conto che mancano ancora i dati di varie piccole realtà, il traguardo dei 25 mila blocchi è davvero ad un passo.
“Hic sunt leones…hic sunt COBAS”. Ed oggi i COBAS hanno portato la protesta nel luogo-simbolo di Roma ma anche nel monumento forse più famoso al mondo, il Colosseo, per raccontare appunto “urbi et orbi”, come viene devastata ed immiserita la scuola pubblica italiana. Un gruppo di docenti COBAS e del movimento dei precari ha calato dalle balconate del Colosseo uno striscione di 15 metri con la scritta “Giù le zampe dalla scuola”, segnalando la estrema rozzezza e brutalità “animalesca” della distruzione della scuola pubblica, a cui un altro striscione contrapponeva un NO gigante. I comizi e gli slogan, che hanno spiegato alle migliaia di turisti che affluivano cosa sta succedendo alla scuola italiana, e l’esposizione degli striscioni sono durati un’ora e mezzo in un’atmosfera di interesse e solidarietà soprattutto da parte dei tanti gruppi di studenti e giovani in visita al Colosseo.
Nel resto d’Italia va segnalata l’occupazione per alcune ore dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Salerno, nonché le numerose manifestazioni tenutesi davanti agli USP e USR nelle principali città.
Ricordiamo infine gli obiettivi della lotta. I COBAS chiedono che si cancellino i 41 mila tagli e la Finanziaria-massacro, il blocco degli scatti “di anzianità” e dei contratti, il furto delle liquidazioni e l’allungamento dell’età pensionabile, in particolare a 65 anni per le donne; e reclamano l’assunzione a tempo indeterminato dei precari/e, massicci investimenti nella scuola pubblica per il funzionamento degli istituti, l’annullamento della “riforma” delle superiori, la restituzione a tutti/e del diritto di assemblea.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
Roma, 15 giugno 2010
A Livorno ancora un omicidio sul posto di lavoro
Dasonor Qalliaj, un operaio albanese di 38 anni che solo ieri era arrivato a Livorno per lavorare al Cantiere Azimut all'interno del Bacino galleggiante per una commessa affidata dalla società armatrice proprietaria della nave a Gestione Bacini S.p.A., che a sua volta in qualità di capo-commessa aveva appaltato ad aziende terze (tra cui la ditta "Amico" di Sestri Levante di cui Dasonor era dipendente), è morto nella striscia d'acqua che separa il cantiere dalla banchina.
Annegato, sotto il peso della sua attrezzatura da lavoro.
RAGGIUNTO IL TRAGUARDO DEI 25 MILA SCRUTINI BLOCCATI GELMINI DELIRA GRIDANDO AL COMPLOTTO DEI MASS-MEDIA
DOPO LO SBALORDITIVO SUCCESSO LA LOTTA PROSEGUE
I dati dello sciopero degli scrutini, indetto dai COBAS, sono sbalorditivi, a testimonianza dell’enorme malcontento per il massacro della scuola pubblica: abbiamo raggiunto i 25 mila scrutini bloccati, con decine di migliaia di scioperanti “diretti” e decine di migliaia di docenti ed Ata che hanno contribuito alle Casse di Resistenza. Lo sciopero ha dilagato soprattutto nel Lazio con (cifre arrotondate al centinaio più vicino) 2700 scrutini bloccati (1600 a Roma), in Sicilia con 2400, 1600 in Emilia-Romagna, 1500 in Campania e Lombardia, 1300 in Piemonte e Sardegna, 1200 in Toscana, 1100 in Veneto.
BOMBA FASCISTA ALLA SEDE COBAS DI TERNI
Questa mattina, alle ore 1,26, a Terni, in Via del Lanificio, è stata fatta scoppiare una bomba carta davanti al Centro Sociale Germinal Cimarelli, in cui ha la sede provinciale anche la Confederazione Cobas.
E’ un atto gravissimo di chiara matrice fascista, sia per le modalità che per la tempistica, un atto che non ha precedenti nella nostra regione e che apre scenari inquietanti.
E’ un gesto inaudito che peggiora il già pesante clima di intimidazione che da qualche tempo grava sulla nostra città, che si aggiunge agli “avvisi orali” del Questore di Terni contro 12 persone (tra cui il coordinatore provinciale della nostra organizzazione sindacale) diffidate per aver organizzato pubbliche manifestazioni antifasciste e per aver contrastato le iniziative xenofobe della Lega Nord o alle dichiarazioni di esponenti del centro destra locale che legittimano di fatto gli squadristi di casapound.
DOPO I 25 MILA SCRUTINI BLOCCATI I COBAS AL SENATO CONTRO LA FINANZIARIA
IL PRESIDIO PERMANENTE INIZIA IL 25 GIUGNO
Dopo lo straordinario successo (25 mila blocchi in due giorni) dello sciopero degli scrutini, indetto dai COBAS, la mobilitazione prosegue in difesa della scuola pubblica e contro la Finanziaria-massacro che in questi giorni inizia un iter parlamentare al Senato che proseguirà fino al voto in aula, previsto nella prima settimana di luglio, sul decreto che contiene la sanguinaria manovra tremontiana, che dovrà essere approvato, pena decadenza, nei due rami parlamentari entro la fine di luglio.
REFERENDUM FIAT-POMIGLIANO, ALTRO CHE PLEBISCITO ! E’ UN SONORO SCHIAFFO ALLE PRETESE DI MARCHIONNE !
Le nude cifre dicono che tra astenuti , NO, schede nulle e bianche,il rifiuto va oltre il 40% ! “ aventi diritto al voto 4881 , votanti 46542 , di cui SI 2888 – NO 1673 ; nulle 59 , bianche 22 “
Se poi andiamo a cogliere il voto espressamente operaio – quello che più interessava il diktat - il divario tra Si e No diventa quasi alla pari al 50% ! Circa 900 sono gli impiegati,capisquadra e quadri che hanno votato SI , quelli che alla vigilia del voto hanno dato vita alla “ marcetta per il SI” , sollecitata da casa Agnelli.
Addirittura tra i 316 deportati di Nola prevale il NO : su 273 votanti, per il NO 192, per il SI 77 !
IL 6 LUGLIO LA MANOVRA IN AULA AL SENATO I COBAS MANIFESTANO ANCORA CONTRO LA FINANZIARIA
SIT-IN DAVANTI AL SENATO (dalle ore 10)
Dopo il grande successo dello sciopero degli scrutini, prosegue la mobilitazione in difesa della scuola pubblica e contro la Finanziaria-massacro che, dalla Commissione Bilancio, martedi 6 luglio arriva in aula al Senato per l’approvazione da parte del primo ramo del parlamento .
Nel testo della Finanziaria-massacro licenziato dalla Commissione Bilancio che arriva in aula è annunciato, nella parte che riguarda la scuola, un emendamento che propone il recupero (non è chiaro se parziale o totale) degli scatti di anzianità per i lavoratori/trici della scuola, bloccati per tre anni nel testo originario, così come i contratti di tutto il pubblico impiego. Questo emendamento sta a dimostrare come la lotta paghi ; ed è grottesco il tentativo di sindacati come la Cisl – che nulla ha fatto contro la manovra e che non ha promosso neanche un’ora di sciopero contro i tagli e contro il blocco di scatti e contratti – o come la Cgil – che ha convocato lo sciopero il 25 giugno quando nella scuola quasi nessuno poteva scioperare – di accreditarsi qualche merito per la parziale marcia indietro governativa.