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Contro i quiz Invalsi e la legge 107 il 3 maggio sciopero nella scuola dell’Infanzia, nella Primaria e Media di primo grado
Mentre la Commissione di Garanzia interviene arbitrariamente contro quello del 9 maggio nella scuola Superiore.
Gli otto decreti attuativi della legge 107 hanno aggravato ulteriormente la centralità già attribuita ai quiz Invalsi nella valutazione delle scuole, degli studenti e dei docenti. Nella scuola Primaria l’Invalsi svolgerà rilevazioni nazionali nelle classi seconda e quinta, il 3 e il 5 maggio. Nella scuola Media le rilevazioni dal prossimo anno rappresenteranno requisito indispensabile di ammissione all’esame conclusivo. Nella scuola Superiore, le cui prove si svolgeranno il 9 maggio, dal prossimo anno gli studenti verranno sottoposti a quiz in inglese, italiano, matematica, i cui esiti saranno riportati all’esame di Maturità, per essere ammessi al quale è indispensabile aver svolto i quiz. Insomma, la valutazione predisposta dai docenti cede completamente il passo a quella estrapolata dai quiz standardizzati, considerati il più “qualificato” strumento per giudicare gli apprendimenti, con il conseguente ridimensionamento dell’intera professione docente.
Contro i quiz Invalsi, la legge 107 e gli otto decreti attuativi
Sciopero della scuola il 3 maggio intera giornata scuole dell'infanzia, scuole primarie, scuole secondarie di primo grado e il 9 maggio intera giornata scuole secondarie di secondo grado.
Dal quadro generale degli otto decreti attuativi della legge 107 – approvati definitivamente il 7 aprile dal Consiglio dei Ministri e contro i quali abbiamo effettuato con successo lo sciopero generale del 17 marzo – emerge la centralità attribuita ai quiz Invalsi nella valutazione delle scuole, degli studenti e dei docenti. Nella Scuola Primaria essi svolgono rilevazioni nazionali nelle classi seconda e quinta, che costituiscono parte prioritaria di tale valutazione. Nella Scuola Media le rilevazioni, che riguardano italiano, matematica e inglese nella classe terza, dal prossimo anno rappresenteranno requisito indispensabile di ammissione all’esame conclusivo.
Insieme per la salute in ogni paese in Europa
7 APRILE 2017
Per il diritto alla salute e alla sanità pubblica,
anche in Toscana come COBAS P.I. partecipiamo alla mobilitazione del 7 aprile a Firenze
Ore 16:00 CONCENTRAMENTO piazza Duomo, davanti sede della Presidenza della Regione Toscana
Ore 16:30 CORTEO sino a Piazza San Lorenzo
Ore 17:00 INTERVENTI con la partecipazione di esponenti politici, sindacali, comitati territoriali, associazioni, ecc.
Ore 19:00 SPETTACOLO TEATRALE “Il matto, la crisi e la luna” a cura del gruppo teatrale “Fra(m)enti di luna verde”
Ore 20:00 MUSICA DAL VIVO
#healthforall - #salutepertutt@ -# santèpourtous
Per un‘altra Europa, sociale, democratica, egualitaria, solidale, aperta e includente
Basta con le politiche liberiste, basta con l’austerità
In occasione delle celebrazioni per i sessanta anni dalla firma dei trattati di Roma abbiamo organizzato, insieme a molte decine di altre strutture sociali, sindacali e politiche, italiane ed europee, una mobilitazione a Roma, con due giorni di Forum tematici ed una manifestazione di piazza, consapevoli che, per salvare l'Europa dalla disintegrazione, dal disastro sociale ed ambientale, dalla regressione autoritaria, bisogna cambiarla profondamente, impedendo la prosecuzione delle politiche liberiste e di “austerità”.
Il compagno Piergiorgio Tiboni, già coordinatore della CUB, è morto l'altro ieri a Milano.
Piergiorgio è stato protagonista delle lotte politico-sindacali per la trasformazione del paese fin dall'autunno caldo e successivamente rompendo con la FIM-Cisl, ha riversato quella ricchezza di esperienze e motivazioni nella costruzione della Confederazione Unitaria di Base/CUB , di cui è stato a lungo tra i coordinatori nazionali.
Nelle principali città un lavoratore /trice della scuola su cinque ha scioperato contro la legge 107 e gli otto decreti attuativi.
Decine di migliaia di docenti ed ATA in piazza in 10 città. A Roma cinquemila in corteo dal MIUR al Parlamento.
Mentre il Parlamento sta decidendo se dare parere favorevole agli otto decreti attuativi della legge 107, che il governo Gentiloni ha varato per chiudere definitivamente nella gabbia della “cattiva scuola” docenti, ATA e studenti, i primi dati a nostra disposizione dalle principali città ci dicono che in media un lavoratore/trice della scuola su cinque ha oggi scioperato contro la legge e per il ritiro dei decreti, con moltissime scuole rimaste chiuse in tutta Italia. Decine di migliaia di docenti ed ATA hanno partecipato alle 10 manifestazioni svoltesi a Roma, Cagliari, Palermo, Napoli, Torino, Bologna, Catania, Venezia, Firenze e Bari.
Il 17 marzo sciopero generale della scuola contro la legge 107 e gli otto decreti attuativi
Manifestazioni a Roma (MIUR, ore 9.30), Torino, Venezia, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Cagliari, Palermo, Catania.
Il Parlamento dovrà decidere nei prossimi giorni se dare parere favorevole agli otto decreti attuativi della legge 107 che, incurante della amplissima opposizione alla legge, il governo Gentiloni ha varato per chiudere definitivamente nella gabbia della “cattiva scuola” renziana docenti, ATA e studenti. Per il futuro reclutamento dei docenti non si riconoscono le abilitazioni già conseguite né il servizio prestato e si delinea un infinito percorso di quasi un decennio prima di entrare nella scuola, peraltro a stipendi infimi.