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VENERDI’ 27 GENNAIO SCIOPERO NAZIONALE TIM 2 ORE FINE TURNO

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ROMA: MANIFESTAZIONE A PIAZZA FIUME – dalle ore 14,00

 Le decisioni unilateriali di TIM le conosciamo. Non solo,  passate solo 24 ore dalla chiusura dell’incontro, il “capo delegazione” Aziendale (il dott. Mucci) viene sostituito da Giuseppe De Paoli, ex dirigente Alitalia ed Ex dirigente ATAC,  per la cui nomina l’ex AD BROGGI è stato inquisito.

NONUNADIMENO

I Cobas aderiscono all'appello lanciato dal movimento delle donne NONUNADIMENO e proclamano lo sciopero generale per l'intera giornata dell'8 Marzo 2017 contro la violenza maschile sulle donne e contro ogni violenza di genere.

Il 17 marzo sciopero generale della scuola

cobas

Il governo-fotocopia e la ministra Fedeli varano 8 decreti attuativi della disastrosa legge 107 per chiudere definitivamente docenti, Ata e studenti nella gabbia della scuola-azienda.

Fermiamoli! Il 17 marzo sciopero generale della scuola per difendere l’istruzione pubblica.

Facciamo appello agli altri sindacati che si oppongono alla 107 e alle deleghe affinché convochino anche essi lo sciopero per il 17 marzo.

Un “decalogo” per uscire dalla scuola-azienda e ripristinare la scuola della Costituzione.

Che proporremmo alla neo-ministra, se rinunciasse ad essere una “pasdaran” della legge 107

E’ parere largamente diffuso che, sebbene nell’oceanico NO alla riforma costituzionale abbiano certamente contato le volontà di difendere il poco che resta della democrazia istituzionale e della abbondantemente svilita Costituzione, l’elemento principale del NO sia stato il rifiuto delle politiche sociali ed economiche del governo Renzi, e in particolare della “cattiva scuola” della legge 107 e del Jobs Act.

TREDICI DICEMBRE DUEMILASEDICI LA SCOSSA È ARRIVATA. LA LOTTA CONTINUA.

tim

Il 13 dicembre è stata una giornata storica per il settore delle Telecomunicazioni e per i lavoratori del gruppo Tim.
Abbiamo indetto come Cobas del Lavoro Privato una giornata di sciopero nazionale per il settore per dichiarare la ferma e irrevocabile opposizione a proseguire lo scempio dei diritti dei lavoratori delle Telecomunicazioni.

Il governo Gentiloni è una sfacciata fotocopia del precedente, con un prestanome alla guida

Renzi Gentiloni

Neanche le batoste popolari insegnano niente a Renzi e ai suoi.

Abbiamo scritto nei giorni scorsi che l’ondata dei NO che ha travolto Renzi e il suo governo è certo dipesa dalla volontà di difendere ciò che resta di una democrazia istituzionale già massacrata da un ventennio di “maggioritario”, nonché una Costituzione già drasticamente ridimensionata da tutti i governi degli ultimi decenni; ma che ancor più decisivo é stato il netto rifiuto delle politiche sociali ed economiche del governo Renzi, e in particolare della “cattiva scuola” della legge 107 e del Jobs Act. Del peso che sui NO hanno avuto tali leggi, si sono mostrati consapevoli quasi tutti i commentatori politici e persino, almeno così pareva, Renzi e il PD.

Basta con i sistemi elettorali maggioritari, per il ripristino del proporzionale puro, a livello politico e sindacale

Abbiamo salutato con grande soddisfazione l’ondata gigantesca del NO che ha travolto Renzi e il suo governo. Si è trattato di un NO in difesa di ciò che resta di una democrazia istituzionale già vistosamente massacrata in questi anni di “maggioritario” politico e sindacale e di un NO allo stravolgimento ulteriore di una Costituzione già abbondantemente smantellata da tutti i governi degli ultimi decenni; ma ancor più forte, a nostro giudizio, è stato il corale rifiuto delle politiche sociali ed economiche del governo Renzi, dalla “cattiva scuola” della legge 107, al Jobs Act, dallo Sblocca Italia alle Grandi opere distruttive e inutili.

Il NO travolge Renzi, le sue politiche economiche e sociali, i suoi progetti autoritari.

Ora il NO sociale, democratico e antiliberista deve indicare un’opposta via d’uscita dalla crisi

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INTESA CONTRATTI PUBBLICO IMPIEGO

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Alla soglia del Referendum costituzionale, Governo e confederali hanno trovato l'accordo per il rinnovo dei contratti nel Pubblico Impiego. Sia la Camusso che Barbagallo si sono lanciati in commenti entusiastici, il che, già di per sé, rappresenta motivo di preoccupazione per noi.

Il documento reso pubblico illustra le linee-guida su cui verranno sottoscritti i contratti per il triennio 2016-2018 dei 4 comparti, il che avverrà dopo il 4 Dicembre.

Scorrendo il Testo, appare evidente come CGIL-CISL-UIL abbiano sottoscritto l'ennesima "marchetta" a danno dei lavoratori in cambio di un riguadagnato ruolo nella contrattazione.

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

Guarda gli interventi del Convegno

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